Qualche giorno fa, su Instagram, parlavamo di una delle ultime lavorazioni fatte in cantiere, l’isolamento del cordolo di fondazione.
Vi abbiamo fatto vedere la realizzazione con pannelli di xps, cioè in polistirene, plastica!
Oddio! Ma questi non dovevano fare la casa più green del secolo?
No. Ma ora vi spieghiamo meglio.
Iniziamo con il porre la stessa domanda di quelle storie IG, meglio il riuso o l’ideologia?
La scelta di usare materiali naturali come legno, paglia, intonaci in terra, calce nasce dalla necessità di vivere in un ambiente quanto più salubre possibile e non secondariamente alla dimostrazione di una valida alternativa alle “convenzionali” tecniche costruttive che ci regalano abitazioni con queste caratteritiche:
Un capitolo a parte dovrebbe avere anche la qualità del lavoro.
L’utilizzo di cemento, di pre-miscelati e colle non richiedono particolari abilità dei lavoratori.
In mancanza di questi sappiamo che la quasi totalità degli operatori non saprebbe come svolgere il proprio lavoro.
La conoscenza dei materiali, delle diverse condizioni di utilizzo, di adattabilità ai climi e alle particolari condizioni è una qualità che ritroviamo solo negli artigiani.
Più unifichiamo e standardizziamo lavoro e materiali, più togliamo arte e libertà ai lavoratori, regalando loro una routine demotivante, frustrante, schiavistica nella sua essenza.
Ma torniamo ai materiali.
Come avete notato, le nostre scelte, sono dettate da ragionamenti ad ampio spettro, cerchiamo di capire le soluzioni migliori che possano unire il rispetto della Terra, ma anche quello della Persona.
Tra le energie che calcoliamo per le nostre azioni, quella del denaro è una delle più potenti, poiché il sistema sociale dei Sapiens ancora oggi si fonda su questo ricatto.
La follia del profitto genera disastri strutturali come il consumismo e subito dopo la gestione dei rifiuti.
Abbiamo avuto la possibilità di accedere gratuitamente a tanti mq di pannelli di xps e abbiamo anche un legame emotivo profondo con questi, poiché provengono dallo smistamento dei materiali dissequestrati al Corto Circuito di Roma. Avere un pezzo di quella storia nella nostra casa ci riempie di orgoglio.
E quindi decine di pannelli che sarebbero finiti in discarica, poi bruciati, per poi arrivare nei nostri polmoni, sul nostro cibo o nei nostri mari, ora hanno trovato un posto lontano da agenti atmosferici (verranno completamente coperti), dove il loro deterioramento si riduce a nulla.
Quello che doveva essere un rifiuto, diventa per noi uno degli elementi di maggiore orgoglio, che vi possiamo addirittura raccontare all’interno di una narrazione del ritorno alla natura, che rompe il tabù dell’ideologia a tutti i costi, che apre al ragionamento del “più efficace”.
Speriamo che questo articolo abbia stimolato il vostro interesse, fateci sapere cosa ne pensate e se nella vostra vita quotidiana utilizzate il “riuso” come linea guida per ridurre i vostri consumi e rifiuti.
L’assunzione delle nostre responsabilità è il primo passo per un importante cambio di paradigma culturale.
Il nostro esempio è in ogni caso una goccia nel mare, se l’argomento del riuso in edilizia vi interessa, consigliamo l’approfondimento di quelle che vengono chiamate earthship e dell' architetto Mike Reynolds, uno dei capitani di chiunque navighi sulla rotta dei sogni.
link di approfodnimento: https://www.earthshipglobal.com/home
Lunga vita ai sogni